lunedì 28 ottobre 2013

Maestro De Musica Sebastiano

Il giorno.
Giovedì, io, Daniele.
Fare giro.
Tornato indietro.
Andati bere.
Il caffè.
Ore 18-36.
A prendere, a mangiare.
La pizza.
Eravamo in 19.
Finito, bene.
Eravamo molto.
La gente.
Quando finito io?
Beatrice.
Ordinare da bere.
Mucchio.
La gente.
Il film, ho visto.
Ho visto ancora quella, la signora.
Faceva il mangiare.
Pensavo.
Fatto gastronomia.
Camuna.
Ciao.
                       Franco B.
(l'autore stavolta prende spunto da una qualsiasi serata tra amici per mettere in risalto il passare del tempo discernendo tra qualità e quantità della vita. Per chi conosce il Nostro sa che ovviamente non può che preferire la qualità di certe situazioni rispetto alla quantità. Curioso il riferimento al cibo camuno ed a tutte le sensazioni che ci regalano certi profumi, odori e sapori finendo spesso con l'influenzare il nostro umore. Preciso il riferimento alla moltitudine di persone incontrate nel corso della serata; che ciò sia avvenuto per ore o solo per il tempo di uno sguardo poco conta. Ciò che conta è ciò che rimane: un ricordo, un sorriso, una pizza).




2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao Franco.
Dalla tua poesia si capisce che sei un ragazzo a cui piacciono le cose semplici ma vere, la compagnia degli amici, la buona cucina....
Giovanna

Anonimo ha detto...

E Beatrice? Scusa la curiosità Franco, ma chi è Beatrice? Non sarà mica quella stessa Beatrice di Dante?
Marina