giovedì 24 ottobre 2013

Amò Max

In galera:
Berlusconi e tutti suoi amici.
Tutti mafiosi.
Come?
Non fanno niente.
Bello, di brutto.
Perchè?
Ammazzano.
Non siamo più adesso le persone.
Sanno più picchiare la testa.
Quelli non sono più.
Quella cosa fare.
In questo mondo.
Non sono più quella cosa.
Fare.
Non avanti.
E la terra?
Corre.
Come il tempo.
Non si ferma mai più.
Così.
Come una ruota il tempo se ne va.
883 Maxi.
                                  Franco B.
(non è nuovo l'autore a questo tipo  di invettive messe in versi. Lucida l'analisi della contemporaneità che si trasforma, spesso in peggio. Il tutto in un continuo divenire. L'autore nel testo impone al lettore un vortice di emozioni che si tramuta in uragano nelle ultime righe fino alla consueta frase ad effetto finale che in questo caso utilizza solamente come un lontano riferimento: '883 Maxi'.A chi si riferisce il Nostro? Al cantante? Al gelato? Alla moto? Non ci è concesso venirne a capo.
Ci fa rimanere pertanto a bocca aperta lasciandoci con le nostre domande, i nostri dubbi, le nostre paure. Ci prende metaforicamente per mano in una danza tra le righe, ci guida nel buio col suo ballo che diviene un viaggio e ci regala un bacio nella notte lasciandoci deliziati, scossi, lieti.)

2 commenti:

Anonimo ha detto...

come sempre mi complimento con l'Autore che mi meraviglia ogni volta di più...
faccio i complimenti anche alla Redazione, senza spiegazioni così puntuali non riuscirei a godere appieno dell'arte del Nostro.
Anche in questa occasione dimostro la mia pochezza chiedendo spiegazioni sull'immagine...
Luca

Anonimo ha detto...

come sempre mi complimento con l'Autore che mi meraviglia ogni volta di più...
faccio i complimenti anche alla Redazione, senza spiegazioni così puntuali non riuscirei a godere appieno dell'arte del Nostro.
Anche in questa occasione dimostro la mia pochezza chiedendo spiegazioni sull'immagine...
Luca