Buona
giornata a tutti, scusate la mia mancanza per un breve ma ho avuto
qualche problemino di febbre cosa da poco, ma abbastanza per mettermi
ko per qualche giorno.
Oggi
volevo rendervi partecipi di quello che sto attraversando in questo
periodo tutto particolare ,segnato soprattutto da questa pandemia
dovuta al COVID19 che dove abito io, forse colpa anche dell’
isolamento a cui dovevamo sottostare ,l’ avevo vissuta forse un po’
leggermente, con la paura ma prendendola un po’ sottogamba.
Quando
sono stato ricoverato e naturalmente passato i miei 10 giorni in
isolato in camera per la paura di sto benedetto CORONA VIRUS,appena
ho avuto mani libere e sono potuto uscire dalla mia camera, mi è
saltato subito all’occhio che c’erano pochissime persone nelle
mie condizioni cioè (paraplegiche o tetraplegiche), a mia memoria
quando ero stato ricoverato la prima volta eravamo per il 90 /100
tutti sulle carrozzine, invece adesso la maggior parte dei pazienti è
ricoverata per aver avuto stè famigerato VIRUS, sono rimasto
allibito a vedere persone più o meno della mia età ,devastati da
questo , non so più come chiamarlo stè benedetto VIRUS, persone
ancora relativamente giovani ,ma che non riuscivano a mala pena a
reggersi in piedi .
È
stata una cosa scioccante per me e mi sono sentito molto fortunato e
ho pensato a come avrei superato un’esame del genere, di come ne
sarei uscito e pensavo tra me e me a quale Santo avrei potuto
aggrapparmi per superare una prova così devastante, sia fisicamente
ma soprattutto mentalmente, io ringraziando il cielo non ho avuto
bisogno di sperimentarlo su di me ma guardando le altre persone e
sentendo sia le loro storie, una diversa dall’ altra che ascoltando
i racconti di infermieri e 0SS, perché qua era stati fatti 2 reparti
per il COVID e mi veniva letteralmente la pelle di gallina ogni volta
che iniziavano a raccontare episodi vari che gli erano capitati
durante la fase più acuta dell’ emergenza.
Ma
la cosa che veramente mi ha toccato il cuore è stata una scena che
ho visto Domenica pomeriggio sul terrazzino che abbiamo in fondo al
corridoio del nostro reparto, che ci funge anche da ritrovo per poter
parlare un po’ tra noi visto che comunque no siamo liberi di uscire
dal reparto se non per scendere in palestra,rigorosamente
accompagnati dal portantino, niente domenica pomeriggio ero sul
terrazzo che mi stavo intrattenendo facendo parole crociate , quando
è uscito un paziente sui 70 anni che io in intravedevo ogni tanto in
reparto, ma era una persona molto riservata e usciva molto poco dalla
camera, lo vedo avvicinarsi alla ringhiera e lui comincia a parlare
con delle persone nel giardino sottostante (noi siamo al 2 piano) e
niente continuo a fare le parole crociate, ma curioso di sapere cosa
stesse facendo e con chi stesse parlando, dopo un breve momento ho
sentito la voce di un bambino che avrà avuto 5 o 6 anni e che
continuava a dire al suo nonno di scendere che lui voleva giocarci
assieme al suo nonno, all’anziano scendevano le lacrime e
continuava a ripetergli che presto sarebbe uscito e che avrebbero
giocato tutto il tempo che avesse voluto, a quel punto io sono
rientrato ,anche a me erano diventati lucidi gli occhi e mai e poi
mai avrei creduto di assistere a una cosa così toccante e straziante
per certi versi, mi auguro che tu questo passi in fretta e che tutti
si possa tornare alla normalità.
Giacomo
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