Buona giornata ,oggi vi vorrei
raccontare qualcos’altro delle mie giornate qua in Domus e in
special modo come sta andando un po’ la mia riabilitazione.
Devo cominciare facendo un passo
indietro ,vi avevo detto che la mia terapista occupazionale era la
Francesca,invece non ho indagato sul motivo,ma ieri mattina quando
sono sceso alle 9 per fare Terapia Occupazionale con mia grande
sorpresa mi sono ritrovato la mia prima tu TUTOR ,cioè la
Margherita.
Non vi dico quanto ne sia stato
sorpreso e felice, lei mi aveva preso in carico appena avuto l’
incidente m’aveva coccolato e pure un po’ viziato in quel
frangente appena dimesso dall’ ospedale e in cui mi sembrava tutto
nero e buio, ecco lei assieme alla fisioterapista Chiara erano
diventate il mio faro,i miei punti di riferimento inamovibile, ogni
volta che scendevo inconsciamente i miei occhi andavano a cercarle
per potermi sentire sicuro.
Niente ieri mattina sceso e trovato
lei,abbiamo cominciato con la terapia e da subito mi ha messo sotto,
a cominciato a farmi fare tanta di quella ginnastica ( che ne avevo
bisogno ) , però mi sono trovato spiazzato l’ altra volta prima di
cominciare a fare qualunque cosa parlavamo e scherzavamo invece ieri
mattina mi ha portato in palestra e messo sotto a sgobbare come un
asino, ne avrò pure bisogno ma passare da 4 mesi di quasi completa
inattività ad una situazione così , mi ha lasciato senza parole
soprattutto perché da lei non me lo aspettavo,come ho fatto per fare
una piccola obbiezione mi ha subito bloccato dicendomi che era da
fare e non c’era tempo da perdere visto che ero in forze e che mi
dovevo dare una mossa, ogni tanto passava vicino il mio
fisioterapista Luca che ogni volta mi guardava e con quel suo
sorrisetto canzonatorio mi prendeva in giro .
Passata la mia ora con la
Margherita, per fortuna ho avuto un’ oretta di pausa prima di
cominciare con Luca e già mi stavo ponendo mille problemi ,mi
sentivo i muscoli delle braccia andare a fuoco da tanto che mi aveva
fatto lavorare e mi domandavo come avrei potuto fare un’ altra ora
di palestra a quel ritmo, proprio non pensavo di riuscire a farcela,
per mia fortuna credo che Luca avesse come capito le mie
preoccupazioni e quando mi ha chiamato e ho visto che andava a
prendere la statica mi si è come aperto il cuore e mi sono sorpreso
a bocca aperta a sorridere ,come per dire, pericolo scampato fiuuuu.
Fortuna ha voluto che sistemasse l’
attrezzo vicino al lettino dove stava lavorando la Chiara, si perché
una volta messo in piedi sulla statica ,io devo stare lì ma il
fisioterapista se ne può andare a fare altre cose ,visto che io non
necessito d’ altro se non di un’ occhiata di tanto in tanto ,così
giusto per esser sicuri che ero ancora vivo.
E mentre mi trovavo lì ritto e mi
guardavo attorno sentivo nelle mie orecchi quel dolce ma continuo e
deciso DAI che la Chiara diceva al suo paziente, mi sembrava d’esser
tornato indietro nel tempo quando quel DAI lo dicevo a me, mi è
venuto come un nodo in gola e mentalmente ho ripassato il mio primo
periodo là tra alti e bassi, ho rivissuto tutti quei momenti bui
dove quel DAI era un’ incitamento ad andare avanti e mi son reso
conto di quanta strada avessi fatto da quei lontani ricordi, lontani
forse nel tempo ma sempre presenti dentro me.
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