lunedì 15 giugno 2020

Riabilitazione 4

Buona giornata ,oggi vi vorrei raccontare qualcos’altro delle mie giornate qua in Domus e in special modo come sta andando un po’ la mia riabilitazione.
Devo cominciare facendo un passo indietro ,vi avevo detto che la mia terapista occupazionale era la Francesca,invece non ho indagato sul motivo,ma ieri mattina quando sono sceso alle 9 per fare Terapia Occupazionale con mia grande sorpresa mi sono ritrovato la mia prima tu TUTOR ,cioè la Margherita.
Non vi dico quanto ne sia stato sorpreso e felice, lei mi aveva preso in carico appena avuto l’ incidente m’aveva coccolato e pure un po’ viziato in quel frangente appena dimesso dall’ ospedale e in cui mi sembrava tutto nero e buio, ecco lei assieme alla fisioterapista Chiara erano diventate il mio faro,i miei punti di riferimento inamovibile, ogni volta che scendevo inconsciamente i miei occhi andavano a cercarle per potermi sentire sicuro.
Niente ieri mattina sceso e trovato lei,abbiamo cominciato con la terapia e da subito mi ha messo sotto, a cominciato a farmi fare tanta di quella ginnastica ( che ne avevo bisogno ) , però mi sono trovato spiazzato l’ altra volta prima di cominciare a fare qualunque cosa parlavamo e scherzavamo invece ieri mattina mi ha portato in palestra e messo sotto a sgobbare come un asino, ne avrò pure bisogno ma passare da 4 mesi di quasi completa inattività ad una situazione così , mi ha lasciato senza parole soprattutto perché da lei non me lo aspettavo,come ho fatto per fare una piccola obbiezione mi ha subito bloccato dicendomi che era da fare e non c’era tempo da perdere visto che ero in forze e che mi dovevo dare una mossa, ogni tanto passava vicino il mio fisioterapista Luca che ogni volta mi guardava e con quel suo sorrisetto canzonatorio mi prendeva in giro .
Passata la mia ora con la Margherita, per fortuna ho avuto un’ oretta di pausa prima di cominciare con Luca e già mi stavo ponendo mille problemi ,mi sentivo i muscoli delle braccia andare a fuoco da tanto che mi aveva fatto lavorare e mi domandavo come avrei potuto fare un’ altra ora di palestra a quel ritmo, proprio non pensavo di riuscire a farcela, per mia fortuna credo che Luca avesse come capito le mie preoccupazioni e quando mi ha chiamato e ho visto che andava a prendere la statica mi si è come aperto il cuore e mi sono sorpreso a bocca aperta a sorridere ,come per dire, pericolo scampato fiuuuu.
Fortuna ha voluto che sistemasse l’ attrezzo vicino al lettino dove stava lavorando la Chiara, si perché una volta messo in piedi sulla statica ,io devo stare lì ma il fisioterapista se ne può andare a fare altre cose ,visto che io non necessito d’ altro se non di un’ occhiata di tanto in tanto ,così giusto per esser sicuri che ero ancora vivo.
E mentre mi trovavo lì ritto e mi guardavo attorno sentivo nelle mie orecchi quel dolce ma continuo e deciso DAI che la Chiara diceva al suo paziente, mi sembrava d’esser tornato indietro nel tempo quando quel DAI lo dicevo a me, mi è venuto come un nodo in gola e mentalmente ho ripassato il mio primo periodo là tra alti e bassi, ho rivissuto tutti quei momenti bui dove quel DAI era un’ incitamento ad andare avanti e mi son reso conto di quanta strada avessi fatto da quei lontani ricordi, lontani forse nel tempo ma sempre presenti dentro me.

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