giovedì 12 dicembre 2019

( Ottavo capitolo - Il castello delle streghe brucia )

Montecchio 27  novembre 2019  mercoledì


Erano passati molti anni e correva l'anno 4.998 e c'era il castello delle streghe,  che non  si vedeva nulla,  al  di fuori  di una splendida luna che si rifletteva  nel  fiume del bosco tutto  ombre e fruscii di alberi. Intanto Artù Pendragon era andato  a vedere  le  sue cantine, erano piene di botti di vino fino all'orlo e ne prese almeno 3: Il Bonarda, Tavernello e il Chianti. Un certo Kevin andò a bere ma essendo un druido non gli  aveva fatto effetto. Aveva occhi verdi, capelli biondi  ed era magro come un chiodo; lui veniva da Avalon per prendere Excalibur. Kevin capì che era arrivato il tempo di combattere e invece di uccidere le streghe con un intruglio magico o con un incantesimo le lasciò vivere. 

Kevin e le streghe gettarono un fuoco magico blu contro il castello e si diffuse un odore afrodisiaco di torta alle fragole con panna.
Il castello tornò normale, non più nero ma un bel viola chiaro con sfumature violacee. Era bello avere come alleate delle potentissime  streghe e divennero: alcune serve, altre mogli dei cavalieri e altre delle suonatrici di arpa che intrattenerono le serate del re e della regina. Quelle streghe ebbero 2 figli e 2 figlie tutte belle e belli  formosi. Ad Albione ci fu  una piccola rivolta,  ma fu sistemata  subito da Artù e da Lancillotto che tornarono con uno strano cofanetto nero e rosso contenente un calice che era tutto d'oro e con diamanti blu e zaffiri molto preziosi. Lo portarono al castello e lo misero sul trono anch'esso d'oro con diamanti e zaffiri. Re Artù  prese un calice d'argento e urlò: "Viva la libertà e la pace e l'amore che ci ha insegnato Zeus".

Intanto il calice d'oro era stato portato in una stanza segreta del castello ma ci fu un Elfo che voleva  rubarlo. L'Elfo però morì perché aveva toccato il calice e allora Artù capì di avere un calice pericoloso e potente. Artù chiese alla strega Stefy di fare la magia per togliere la maledizione dal calice. La strega disse: "ARLASTER BLACHET MALEDIZION  FATAL" e dopo da quel giorno non morì più nessuno per colpa del calice grazie alla strega Stefy.
Il sole intanto era sorto dalle antiche montagne di Avalon e tutti dormivano  ancora perché erano solo le 5 del mattino.

Lotianes, figlio di Lot, era in realtà il figlio di Artù Pendragon, re di Camelot e di Albione grazie alla spada magica Excalibur, estratta  sotto gli occhi dei druidi, delle sacerdotesse e del popolo per volere  di MerlinoLot era ormai alla fine della sua vita ma non era ancora arrivata la sua ora perché gli dei avevano altro in mente per lui.
Un giorno, mentre Lot si trovava in mare sulla sua nave, il dio del mare Nettuno decise che per Lot era ora di morire. Nettuno fece affondare la nave e Lot morì annegato.

Intanto al regno di Camelot stavano facendo colazione con i resti della cena che avevano lasciato da parte. Tutti si alzarono e andarono  a sconfiggere i Sassoni con i  migliori cavalieri del regno e tra quelli c'era Lancillotto che le sacerdotesse chiamavano Xiter  de Xiteronex. Ora si stava compiendo la battaglia del secolo contro 900 Sassoni e Artù li uccise tutti da solo. 
Tutti i suoi soldati erano morti tranne Lancillotto.
Artù e Lancillotto tornarono al castello dove Ginevra stava parlando con Morgaus di cose da donne.

Ambrosio Aureliano era morto da  molti anni, non si sentiva più parlare di lui da un bel po' e c'era fuori dal castello un monumento  che era la sua tomba dove era seppellito e dove avrebbe fatto ritorno  secondo le sacerdotesse perché Avalon, Camelot e Albione avevano bisogno di lui, della sua intelligenza e della sua astuzia.
Artù invece era vivo e doveva governare i regni che aveva promesso di proteggere. Tutti i cavalieri si innamorarono e alcuni presero in eredità alcuni castelli di Camelot, Avalon e Albione e tutti per ora vissero formosamente felici e contenti.

Fine dell'ottavo capitolo. Ciao da Silvano.



Risultati immagini per stanze segrete del castello 

La stanza segreta del castello

 

Artù Pendragon


Lancillotto

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