Il Natale del 1986 è stato grandioso. Si mangiava lasagne, la torta salata, antipasti, capricciosa, russa tutta. Poi c'erano anche quello che io non potevo mangiare: il salmone. Il salmone crudo non posso io. Loro lo mangiavano con la mia nipote che faceva di tutto: pasta, ravioli, poi c'era anche carne e pasta col ragù. C'era l'insalata, il cappone con le patatine, ok? Anche lo zampone si mangiava a Natale con i piselli. Era bello, un bel ricordo appassionato e socievole e sublime e tutto.
Era troppo non esagerato, ma normale. Una bella emozione, concordavo ero appassionato del mangiare.
Ok? Era un Natale da mille luci, facevo anche io il mio albero e mettevo le luci sul poggiolo. Mettevo quelle luci sulla ringhiera e avevo la prolunga e la mettevo dentro. Poi c'era anche fuori l'attacco della corrente sul poggiolo.
C'era anche il cognato, la mia mamma che nell'86 aveva 59 e c'era. Era troppo appassionata anche del mangiare e faceva di tutto.
Avevo 19 anni e andavo in giro nelle altre parti, camminavo molto.
Il Natale come era allora e come essere oggi deve essere più aggregato e non fare assembramento. Però deve essere un Natale culminante, però appetitoso. Che sia grosso e che sia forte.
( Jonathan ci riporta nel 2021 pieno di gioia e allegria sperando di dimenticare le cose successe in questi ultimi anni e di fare attenzione al massimo per non contagiarsi ancora. Mi raccomando appena arrivano le vacanze godetevele in famiglia e ricevete tanti regali!)
Saluto il Natale, il primo è per Cinzia con la Marzia perchè domani arriva la pasta con i sughi, poi quell'alto biondone che deve anche partire e roccione non friabile Jonny, poi quello che gli salto addosso domani Seba, poi Michi, Nico e Aldo, Frency e la Barby, Silvano, Nando, Fede, Alessandro Lanzanova, Mone, Michael, la Paola, poi Vincenzo e tutto il CSE, il CDD, la Comunità, poi quello che scrive che è sempre un supersalta di qua e di là Dani + I. e poi Franco Bonu e Bianchini e Company e tutti quelli che mi conoscono.
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