venerdì 11 luglio 2014

Eri vita, donna

Ieri mattina.
Andetti a giocare al pallone.
A Bergamo.
C'era uno con la telecamera.
Parlato insieme.
Così.
Lui era uno, conoscevo.
Il secondo tempo giocato, ancora.
Io sono andato, casa mia.
Fatto da mangiare.
Così.
Stamattina uno detto così.
Detto: ''Fai il uomo, non il cane.''
Sono lavoro.
Finito.
Una cosa: ''Sono rinato qui, non c'era nessuno.''
Ciao.
                                            Franco B.

(Commossi, procediamo. Nel periodo dei Mondiali di calcio, riscopriamo grazie al Nostro la passione per un pallone di stoffa che colpivamo da bambini col profumo delle fragole fresche il companatico e le ciliegie. In un'epoca governata dal danaro, ancora una volta, F.B. ci scalda i cuori, ci massaggia le tempie e ci conduce in campo, per mano. Ci stringe forte, ci sussurra incitando: ''Sveglia ragazzo, corri! Dai il meglio di te, fino al goal''. Chiudiamo gli occhi, e sentiremo rieccheggiare nell'aere il grido delle nostre madri che ci chiamano per la merenda mentre scorrazziamo in un cortile, e le nostre ginocchia corrono da un momento all'altro il rischio di sbucciarsi. Ad ogni modo, l'importante è che le nostre ginocchia non si fermino, e continuino a correre spronate dal tocco del Maestro, che ci guida ancora una volta, nell'eterna battaglia tra l'Essere e il Divenire, coniugando entrambi i fattori e lasciandoci il cuore pieno di speme.
Forza Franco, sei tu il nostro campione, in campo, fuori... nella vita.)

3 commenti:

Anonimo ha detto...

L'è chela bionda de berghem?

Anonimo ha detto...

ci sei mancato

chèl lè fö iö

Anonimo ha detto...

ce una tipa ragazza essieme con un ragazzo lei 44 e lui 50 ha detto non fa amore perche ?ma eè una bogggiarda
franco