Quando
a Marzo e successo queste cose, della malatia contagiosa di corona
virus io ero appena assunto come bidello statale.
Ho
lavorato nella scuola di Esine e quella di Pian Borno, ma dopo otto
giorni mi hanno detto di rimanere a casa.
Per
evitare il contagio avevano isolato tutto, dalla pista ciclabile e
non si poteva andare in giro.
Neanche
andare a trovare i miei nipoti potevo, e se ti vedevano ti davano la
multa.
Dovevi
avere il permesso apposta, ma con valido motivo come per il lavoro o
fare la spesa.
Infatti
per il mio compleanno, mi hanno fatto gli auguri con la video
chiamata.
Qualche
volta mi telefonava qualcuno, oppure mi mandavano il messaggio con um
sms.
Oltre
fare il letto come tutti i giorni, e pulire il cortile non avevo più
niente da fare.
E
durato due mesi ma molto noiosi, non sapevo cosa fare oltre a
carezzare il mio cane.
La
sera si sentiva quante persone, tra quelle ricoverate e quelle
dimesse.
Vedevo
anche altre province, oltre quelle di Brescia e di Bergamo gli
ospedali erano tutti stracolmi.
La
malatia e chiamata anche covin19, perché era stata scoperta già nel
2019.
Ma
nessuno aveva avvertito di quello, che stava succedendo e quindi ci
siamo trovati che si era aggravato molto la situazione.
Ma
per fortuna e tutto quasi passato, tranne andare ai super mercati con
i guanti e andare in gioro con la mascherina.
Per
il.spostamento per la regione, non si può ancora fare ma per paese e
paese sì.
Ci
sono state tante vittime, e tanti decessi ogni volta che sentivo alla
televisione.
Guardavo
spesso qunte vittime, e ce nerano tra i decessi e altre cose gli
ospedali erano stracolmi.
Adesso
un po alla volta stanno, riaprendo i reparti che erano stati chiusi.
Adesso
un po alla volta, stiamo ritornando alla normalità ma ci vorra
ancora per un certo tempo.
Federico
4 commenti:
Articolo molto bello e interessante!
Grazie Federico
Caro anonimo prego al prossimo articolo, che sarà ancora più bello di questo ma di sicuro.
Federico
Grazie Federico!
Caro anonimo prego allora alla prossima volta e scrivimi ancora che, mi piace sentire oltre quelli vecchi anche quelli nuovi e non mi hai ancora detto come ti chiami me lo farai sapere.
Federico
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