mercoledì 18 giugno 2014

Ron Stuar

Noi non ci saremo più.
Dove ci sei tu?
Quando arriva la Primavera:
fiorisce le piante, i campi d'arare.
Dice così una canzone.
Perchè adesso non può più fare tutti l'amore?
Con sè, dice.
Il mio gatto miagola, come se piange.
Come un bambino nella culla.
Sono animali.
La notte, quando fa buio.
La mattina, dato il mangiare.
Lui: 'Come?', 'Grazie'.
Io invece andato via da casa.
Andato al lavoro.
'Dopo giocare', lui mi ha detto.
                                                  Franco B.
(L'uomo, gli animali. L'amore, l'affetto. Le piante, i gatti. Spostando ed intersecando i termini in questione viene difficile non trovare un senso compiuto agli accostamenti ed ancor più difficile diventa placare le lacrime di gioia che sgorgano copiose durante la lettura di quest'ennesima opera del Nostro. egli chiama in causa nuovamente aspetti tanto cari alla sua formazione e ce li porge facendoci notare come l'amore per l'uomo sia imprescindibile da quello verso i gatti, i fiori, la natura e la notte. Ogni singolo aspetto della nostra esistenza viene chiamato in causa in un'ottica di rinascita che, non a casa, contrasta con la provocazione nichilista ad inizio poesia con la quale Franco B. ci sprona e ci consegna una assioma metaforico che poi smentisce nel corso del testo. Siamo dinanzi all'ennesimo incanto che il Nostro ci porge facendoci volteggiare tra le righe e col minimo sforzo di tendere le orecchie siamo sicuri che anche voi udirete un canto di uccellini, un cinguettio di gatti ed un frinire di Ron Stuar.
Scrivila ancora FB, siamo Tuoi).

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