giovedì 25 maggio 2023

Pagamenti digitali


Tema ispirato dalla Cittadinanza Digitale (Pagamenti digitali)

Video su Pagamenti digitali: https://www.youtube.com/watch?v=hCHiirX7uXw

Video su Esempi di Pagamenti digitali: https://www.youtube.com/watch?v=CttTosZjukw



Questa storia si svolge a Udine ed è la storia di un noto direttore di banca di nome Gianmarco Calvi.

Il caso volle che un giorno toccò proprio a Calvi restare nella banca per sistemare i conti dei suoi clienti. All'improvviso Calvi si ricordò che qualche mese prima, un cliente con note difficoltà finanziarie di nome Paolo Finotti, si era presentato al cospetto del signor Calvi chiedendogli di mettere sottochiave i suoi soldi. Il banchiere era molto noto ad Udine e il signor Finotti si fidava così tanto di lui che decise di lasciare la sua carta di credito e il suo codice PIN nelle mani del signor Calvi.

Allora Gianmarco Calvi prese la carta di credito del suo cliente e fingendo di essere Paolo Finotti la usò per fare dei pagamenti digitali. E fu così che il signor Calvi usò la carta di credito del poveretto a sua completa insaputa.

Tre settimane dopo, il cliente che aveva richiesto l'aiuto finanziario a Calvi si ritrovò inspiegabilmente con il conto in rosso, completamente prosciugato dei pochi risparmi messi da parte dopo il divorzio dalla moglie Clara Santi, nota opinionista televisiva che lavorava per una televisione locale. Allora Paolo Finotti chiese spiegazioni all'ex moglie che controbattè dicendo che lei della sparizione dei soldi non ne era per niente a conoscenza.   

Col passare dei giorni e dei mesi, il signor Calvi continuò a rubare diversi soldi sia ai clienti della banca che ai suoi stessi collaboratori e colleghi. Pensate che riuscì perfino a rubare la bella somma di 6000 euro alla sua ex moglie Donatella Coretti, proprietaria dell'azienda tessile più famosa di Udine, e a mettere i soldi rubati sul suo stesso conto bancario. Dopo 6 mesi, a Udine girava già la leggenda di un ladro chiamato "Diabolik dalle mani pulite".          
Il caso volle però che il 16 dicembre 2016 il signor Calvi venne preso con le mani nel sacco. I poliziotti della squadra mobile di Udine lo presero in un appartamento a Barona Milano che aveva la vasca con l'idromassaggio, i rubinetti in oro e in argento, il letto massaggiante e la piscina all'esterno. Calvi tentò di scappare ma appena all'esterno dell'appartamento fu preso da una camionetta della polizia e fu portato in centrale.

La corte di cassazione di Udine diede 4 anni di carcere a Gianmarco Calvi e 6 mesi di lavori socialmente utili al suo socio in affari Fabrizio Contini che aveva provato a difenderlo. Tutti i soldi rubati dal signor Calvi furono restituiti ai loro proprietari e così si conclude la storia. 

La storia è finita ma mi sono dimenticato di dire... cosa volevo dire? 
Ah... sì, sono io Gianmarco Calvi! Sono ancora in carcere. Vi ho raccontato io stesso la mia storia in un'intervista rilasciata al Corriere della sera. Buona giornata e occhio ai vostri soldi, mi raccomando. Sto per tornare in libertà.

 

Stupiti o stupidi? – Tuttavia

Nessun commento: