giovedì 15 giugno 2023

Riconoscere le truffe via email


Tema ispirato dalla Cittadinanza Digitale (Riconoscere le truffe via email)


Video su Riconoscere le mail false parte 1: https://www.youtube.com/watch?v=DkXO_Gfk0xc

Video su Riconoscere le mail false parte 2: https://www.youtube.com/watch?v=yJ6m7t9cUOI 


Questo racconto si svolge a Forcella Napoli ed è la storia di Alberto Morosini, un ragazzo di 25 anni che aveva frequentato l'istituto Galileo Galilei.
Un giorno Alberto pensò di inviare un'email falsa a delle persone che avevano contatti con la squadra di calcio del Napoli. In questa falsa email Alberto aveva scritto: "Aiutatemi! Sono un nullatenente e sono impossibilitato a lavorare. Sono un grande tifoso del Napoli. Mi piacerebbe tanto avere un accessorio ufficiale della squadra, anche solo un piccolo gadget. Se qualcuno di voi vuole farmi un regalo, metto qui sotto l'indirizzo dove potete spedirmelo. Grazie". Molte persone, credendo che la email scritta da Alberto fosse vera, regalarono al ragazzo tanti accessori ufficiali del Napoli: gadget, magliette autografate dai giocatori stessi e via dicendo.
La vita del ragazzo però non era proprio come lui la dipingeva, anzi ben altro, Alberto Morosini era un componente della famiglia più ricca di Forcella, aveva di tutto in casa sua: moto costosissime, una Kawasaki 600 (di proprietà del padre), Ferrari, Lamborghini e altre auto di lusso. Insomma, di certo non è una famiglia che fa la fame, no?
Malgrado la situazione agiata della famiglia, Alberto continuò a fare truffe via email e pensate che una volta finse addirittura di essere un non vedente.

Questa storia andò a protrarsi fino al  7 luglio 1992, quando per un errore di valutazione il ragazzo chiese 500 euro ad un poliziotto, Tommaso Arrighetti detto "Tommy U Pazz". Il poliziotto donò i 500 euro ad Alberto ma poco dopo si insospettì e fece partire delle indagini. Il poliziotto scoprì subito che la email era falsa e andò a chiedere informazioni alla mala locale. Dopo aver saputo dove viveva Alberto Morosini, il poliziotto si presentò a casa del ragazzo.
Tommy disse ad Alberto: "Ehhh senti bbello, ti ricordi i soldi che ti ho dato? Ecco, gli rivojo indietro immediatamente". Alberto, che era comunque "bello, alto e stagno", disse al poliziotto che non gli avrebbe ridato un euro. Tommy rispose: "Ah no?".
Allora il poliziotto, come il gatto delle "Follie dell'Imperatore", disse: "Emmm... e va bene... muhaaa". Un pugno destro dritto in faccia colpì Alberto che cadde a terra privo di sensi. Poco dopo, Alberto venne arrestato dalla polizia e venne portato a Poggioreale per essere rinchiuso in prigione. Ma fate attenzione se passate da Forcella waggliu, si narra che Alberto... al carcere di Poggioreale... non ci sia mai arrivato. 

Seba

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