Tema ispirato dalla Cittadinanza Digitale
(Fake News clamorose)
Video su Fake News clamorose: https://www.youtube.com/watch?v=CN7w8idzgw4&t=12s
Era il 1996, me lo ricordo bene, abitavo a Piacenza in quel periodo. Sì, sono io, Roberto Baggio. In quell'anno il Piacenza era ad un passo dalla serie A. Una notte, dopo uno strenuo allenamento, io ed Elvis Abbruscato decidemmo di fermarci al locale "Il Gattopardo", un locale molto in voga a Piacenza ed era pure bello, solo che era frequentato da uno dei boss colombiani più pericolosi di sempre. Sì, sto parlando proprio di lui: Pablo Escobar Gaviria, il boss del cartello di Medellin, conosciuto anche con lo pseudonimo "Padron el tiburon".
Io, nel 1996, ero solo un giornalista di cronaca. Mi chiamo Sebastiano Truppa e con i miei articoli ho fatto arrestare milioni di boss mafiosi. Per me era arrivato il momento di tentare di consegnare un pesce grosso come Escobar alla giustizia, ma come fare? Sono riuscito grazie a una Fake News ad attirare l'attenzione della polizia postale. Un giorno trovai una foto di Roberto Baggio e Pablo Escobar insieme dentro il locale "Il Gattopardo" a Piacenza. Decisi di prendere la foto e di pubblicarla sul mio blog. Prima di pubblicare la foto avevo scritto in alto: "Due amiconi che vogliono vincere". In realtà i due non si erano mai parlati, si erano solo scambiati qualche sguardo. Nella foto Baggio e Pablo si guardano, questo è sufficiente per far credere a chi guarda la foto che i due sono amici. Questo però non bastava e quindi decisi di fingermi un testimone della scena e scrissi sotto la foto un articolo.
All'inizio non ero sicuro di aver visto bene, ho pensato che magari non era lui ma poi l'ho sentito parlare e ho riconosciuto la voce di Pablo Escobar. Una frase del padron rivolta a Baggio mi fece gelare il sangue nelle vene. La frase tradotta in italiano sarebbe: "Dovete perdere la prossima partita e far arrivare il Piacenza in C in modo da far salire la El Salvador in B". La El Salvador è la squadra di proprietà di Pablo. Decisi quindi di non fare troppo l'eroe e di avvisare le autorità della presenza di Escobar in Italia. Avvisai il maresciallo della squadra mobile e lui mi disse: "Fatti gli affari tuoi!". Io rimasi senza parole e il maresciallo chiuse la chiamata. Ormai è certo, non solo Roberto Baggio ma anche il maresciallo è amico di Pablo Escobar.
Articolo scritto da Sebastiano Truppa.
La Fake News si diffuse velocemente e tutti iniziarono a insultare Roberto Baggio e soprattutto il maresciallo della squadra mobile. Così il maresciallo, per ripulire la sua immagine, decise di andare da Roberto Baggio per interrogarlo. Il maresciallo chiese a Baggio: "Dove hai visto l'uomo che è con te in quella foto?". Baggio rispose: "A Piacenza, nel locale Il Gattopardo".
L'8 ottobre partì ufficialmente l'operazione Gaviria. La polizia cercò Pablo per tutta Piacenza ma lui riuscì a scappare in Messico. Dopo una settimana di ricerche, Pablo venne trovato in una casa a Guadalajara, una città del Messico. Pablo però non era solo, insieme a lui c'era addirittura gente del calibro di Giuseppe Sculli e di Giuseppe Mascara, ex calciatori del Catania. Insieme a Pablo Escobar c'erano anche Giuseppe Mandalà (noto boss mafioso del catanese) e Maxi Lopez, ex calciatore del Catania e assassino della "Banda delle 3 B".
Tutti vennero arrestati per omicidio, spaccio di droga e riciclaggio di denaro sporco. I criminali vennero portati in un carcere di massima sicurezza a Città del Messico. Sculli, Mascara e Lopez si presero 7 mesi di carcere, Pablo Escobar si prese l'ennesimo ergastolo e Giuseppe Mandalà si prese 12 anni di carcere. Alla fine ho rivelato a tutti che il mio articolo era una Fake News e facendo così le figure di Roberto Baggio e del maresciallo della squadra mobile vennero ripulite.
Articolo scritto da Sebastiano Truppa.
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