San Francesco.
Tutti quelli nostri.
Crucchi.
Il mare c'era.
Le barche.
Costava tanto.
Girare sul mare.
1 ora.
1100 prezzo Caorle, il campeggio.
Siamo arrivati.
Con il furgone di Luca, c'era.
Scaricato le valigie, le casette.
Dopo andati al mare, tutti.
Sulla spiaggia privata anche le barche.
Il giorno dopo vedere la piscina.
Era privata.
Tornato indietro.
La Valentina.
Eravamo noi 3.
Ragazzi.
Loro andati.
Fare il bagno.
Io prendere sole, c'era.
Tornati, casa.
La cena.
Mangiato.
Andati discoteca, a ballare.
Con la Stefania e la Valentina.
Io, 2 ragazzi.
Franco B.
(l'autore, ispirato dall'atmosfera marittima, ci regala le sue impressioni in una forma nuova e sicuramente più serena rispetto agli scritti precedenti, quasi a voler simboleggiare una rinascita dalle scorie della vita moderna e dalla sua frenesia che spesso contraddistingue le nostre giornate. Egli, nella prima parte, punta il dito contro i costi eccessivi del mercato vacanziero. Nella seconda parte della poesia ci offre il suo punto di vista sulla fuga dalla città e dalla vita routine quotidiana facendoci notare come il periodo di villeggiatura faccia tornare tutti un po' bambini e puri. Il tutto con la consueta concisione stilistica condita da una punta di dolcezza ben evidente. Con la frase finale 'Io, 2 ragazzi' si raggiunge l'apoteosi della gioia per il periodo trascorso)
4 commenti:
Veramente bellissima, bello anche il mare.
Peccato i crucchi!
Luca
Mi ha aperto gli occhi sull'importanza della rpesenza delle barche e su quanto non sia rimasto indifferente di fronte al problema, di fatto insoluto, della piscina privata...
Beppe
una poesia di sostanza, che dice tutto quello che c'è da dire, bravo Franco!!
Vale
Eh eh? STai in gamba ed arrivederci domani mattina o sera o la nòt. La civetta gira la nòt. Poi? i crucchi?Ah? Che? i verbal? Finale arrivederci l'altranno.
Franco B.
Posta un commento