giovedì 26 giugno 2025

Passiranico e Lillo all'oratorio di Piamborno

Un giorno d'estate i nostri eroi sentirono che in oratorio a Piamborno, come ogni giovedì sera, il gruppo di cui faceva parte anche Sebi si incontrava. Così Passiranico e Lillo decisero di andare a fare un saluto a Sebi. Giunti sul posto però i nostri eroi videro che c'erano tutti i componenti del gruppo tranne Sebi.

Passi disse a Lillo: "Bah, dove sarà? E' strano, non è da lui arrivare troppo in ritardo". Lillo disse a Passi: "Ma pensa. Poi da quando s'è preso una che lo sopporta, questo mi è volato proprio fuori". Sergio disse: "Ah, eccolo! Tu duri poco poco poco, ti metti contro sta famiglia e credi sia un gioco gioco gioco". Passi disse: "Eccolo! Il grande Sebi, il re di Piamborno, giusto?". Sebi disse: "L'hai detto zio, l'hai detto. Comunque prendiamo da bere o no?". Passi disse: "Ma sì, va". 

Matteo disse: "Occhio che c'è tanta gente. Chiediamo permesso, mi raccomando". Sebi disse alla Barista: "Due birre per piacere". Lillo disse a Sebi: "E noi?". Sebi disse: "Giusto. Scusa ggiofane, fanne sei". Matteo disse a Sebi: "Come sei? Il fatto che non ci sia chi ti controlla come un Pitbull non vuol dire che tu possa favorire al tuo alcolismo, fratellino". Neanche il tempo di dire "Ma" che scattò una discussione per futili motivi (ovviamente secondo le teste di Lillo and Co.) fatto sta che scattò una rissa allucinante.

La rissa si spostò dall'interno dell'oratorio all'esterno. Sebi vide chi sapeva tenerlo tranquillo ma stranamente lui non mosse un dito. Lillo disse a Sebi: "Non vorrei dirtelo, ma qualcuno sta spingendo chi non deve". Sebi disse: "Ragnar, metti la mia canzone". Ragnar fece partire la canzone: "I Puffi sanno che un tesoro c'è". Sebi urlò: "Non quella!". Ragnar disse a Sebi: "Ah, scusa". Ragnar fece partire un'altra canzone: "Tu duri poco poco poco. Tocchi sta famiglia e prendi fuoco fuoco fuoco". Sebi, non vedendoci più dalla rabbia, colpì il primo che gli era capitato davanti. Sebi, vedendo suo fratello a terra, gli diede una testata. Poi però Sebi si accorse che in realtà era suo Cognato che era arrivato per cercare di calmare le acque. Sebi disse: "Oh ca.... Scusa.". Il Cognato disse: "Grazie per la testata in faccia. La prossima volta i friarielli piccanti mettili sotto il braccio". Sebi disse al Cognato: "Ehh vabbhè, quanto la fai lunga per una capata". Matteo disse a Sebi: "Alla faccia della capata. Gli hai spostato il setto nasale". Sebi disse al Cognato: "Dai, dai che non è nulla su". Il tempo di una sigaretta e la rissa svanì. La musica cambiò e Sebi disse: "Bene, spero vi siate divertiti in questa rissa improvvisata". Lillo disse: "Come? Rissa improvvisata?". Matteo disse: "Eh sì". Ad un certo punto Sebi disse: "Daje che esco".

All'improvviso, dal nulla arrivò Gazzelle che cantò: "Senza tutte quelle stupide noiose, stupide emozioni avrei già fatto un sacco di migliori di sogni migliori". Lillo disse: "No vabbhè, Gazzelle a Piamborno". Passi disse: "Sì, ma Sebi?". Matteo disse: "E secondo voi dove può essere se non con lei? Guardatelo là". Sebi cantò: "Sto con chi mi  sento, io senza de te non me diverto". Gazzelle disse: "Ao, qui abbiamo qualcuno cotto je piascera er prosciutto o a pischella? Ahaa". Sebi disse: "Gazzè!".

Gazzelle disse: "Vabbhè aoh, fatte na risata che domani te sveji sotto un cipresso". Ragnar disse: "Vabbhè state zitti. Qualcuno ha un fazzolletto?". Sebi disse: "Ragnar ma... tu stai... Tu stai piangendo". Ragnar disse a Sebi: "Mi è entrata una mosca in un occhio, ok?". Matteo disse: "Se, la mosca...". Ragnar disse: "Ao... io so sensibile va bene? Tuo fratello è troppo carino". Sebi disse a Ragnar: "No, aspetta... in che senso?". Ragnar disse a Sebi: "Ma se sei sciocco, si vede che ci tieni". Sebi disse a Ragnar: "Ma chi io?". Ragnar disse a Sebi: "Nooo, er panettaio sotto casa mia! Si te rincitrullito". Sebi disse a Ragnar: "In ogni caso te sbagli". Lillo disse a Sebi: "Ah sì? Non ti ricordi cosa hai fatto dopo la frase?". Sebi disse a Lillo: "Quale frase?". Lillo cantò: "Faccio quello che sento, ma mica mi diverto, l'ultima volta che ho sorriso era in un palazzetto". Sebi disse a Lillo: "Non mi ricordo". Lillo disse a Sebi: "L'hai abbracciata per ore". Sebi disse: "Dannatissime telecamere! E vabbhè, mettiamo che sia come dite voi, anche se fosse?".

Renato cantò: "Faccio quello che sento, ma mica mi diverto. Mio figlio te ama e manco te lo ha detto". Sebi urlò: "Papà!". Renato disse a Sebi: "Non avere paura. Anche io quando mi ero innamorato della mamma ero impaurito". Sebi disse a Renato: "Sì, ma poi tu con mamma ce l'hai fatta. Io ho paura". Gazzelle disse a Sebi: "Mo m'hai rotto! Chi è a pischella? T'aiutiamo noi". Matteo disse: "E' quella vicino a lui". Santino cantò: "A Gazè, vai ca a base, lui non lo sa, fa sempre guai, ma mica se diverte, l'ultima volta che non l'ho visto piangere è con te, dentro un palazzetto". Sebi disse a Santino: "Eh Santì, basta! Ci stiamo coprendo di ridicolo". 

Ad un certo punto Matteo disse: "Oh! Dai che ho rapito il Prete". Sebi disse a Matteo: "Ma come hai rapito il Prete?". Il Prete disse: "Che devo fare io qui?". Renato disse al Prete: "Mah, non lo so. Mettemo er calice de foco. Sposali, no?". Santino disse al Prete: "Ufficializza sta cosa, mortacci tua". Il Prete disse: "Ma... hanno i sacramenti? Battesimo, Cresima, Comunione eccetera?". Sebi disse al Prete: "No, io non frequento la chiesa". Il Prete disse a Sebi: "Se tu non hai i sacramenti, io non vi posso sposare". Renato disse al Prete: "No no, tu lo sposi sennò ti gonfiamo". Passi disse al Prete: "Maiooo, sì! Sennò ti gonfiamo! Miaooo". Il Prete disse: "Aahhh Don Renè! E va bene, lasciamo perdere i sacramenti".

Dopo pochi minuti, il Prete disse: "Cari fedelissimi, siamo qui per...". Matteo urlò: "Ehi! Ma Sebi?". Ad un certo punto arrivò Sebi che cantò: "Stendiamo il Prete, son Napoletano, parliamo in terrone". Ragnar cantò: "Leccaci la...". Sebi urlò: "Ragnar! No!". Ragnar disse: "Ehi, volevo dire mano". Il Prete disse: "Comunque, ci siamo tutti?". Renato urlò: "Sì, ma la predica la faccio io!".

Il Prete disse: "Bah, ok". Sebi disse: "Vai Ragnar, attacca!". Renato cantò: "Io non faccio spettacolo, Castellammare dà spettacolo come Ragnar, stra fatto il giorno del matrimonio, talmente fuori di melone che è un vichingo con al posto del cuore un panettone". Sebi disse a Renato: "Papà!". Renato disse a Sebi: "Al posto di preoccuparti del Rap discutibile di tuo padre (che per altro ho spaccato), guarda cosa stanno facendo i tuoi amici". Sebi si voltò e vide Santino con la tunica da prete e Lillo con una collana d'oro e gli occhiali da sole. Santino disse: "Ao, ma che ve guardate?". Sebi urlò: "E' la festa di compleanno più bella del mondo!". Ragnar disse a Sebi: "Ma non è il tuo compleanno! E' il tuo matrimonio". Santino disse: "Adesso c'è la parte finale". Matteo disse a Santino: "Attacca Santo!". Santino disse: "Oh Sì!".

Matteo cantò: "Ooooh... bambino. Tutto quello che hai passato giù per strada con papà, mentre io ero già grande e non tornavo la sera, mi vedevi solo di schiena e non sapevo cosa voleva dire stare insieme. Nooo, lo so che mi vuoi bene, Breno è come un sole sopra a Villa Antinori. E ti ricordi o nooo? Noi prima, sì noi due ladri de cori, ladri di cuori, sì siamo noi. Fratello mio veramente, manco la tabaccaia sotto casa te voleva da giovaneeee". Sebi disse: "Cosa?". Matteo cantò: "E se vuoi un figlio veramenteee, io ce l'ho, fallo tu per me". Ragnar disse: "Beeeeeep. Sebastiano Truppa in cassa quattro. Ripeto. Sebastiano Truppa in cassa quattro". Il Sacrestano disse: "Ridammi il megafono, pelato!". Ragnar disse: "Ao e tu a ridamme i cornetti miei!". Lillo disse a Passi: "E poi saremmo io e te quelli che fanno casini".

 

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