Un giorno d'estate, mentre i nostri eroi erano in giro per
Napoli, Lillo disse: “Beh, già che ci siamo, potremmo andare a trovare Sebi.
Ho saputo che si è trasferito a Pagani”. Passiranico disse: "Sì è lì, sta
finendo una sottospecie di tournée con Max Gazzè. Andiamo a sentirlo”.
Ad un certo punto, durante il concerto, arrivò il napoletano
più furbo del mondo, il parlatore di dialetto instancabile e attento, il
wagglione di tutti i rioni… Ragnar!
Max Gazzè cantò: “Donne che aspettano un ritorno”. Ragnar
cantò: “L'unica donna che ho tanto amato”. Sebi cantò: “L'unico difetto che ha
è…”. Lillo salì sul palco e cantò: “Che è di Piamborno”. Sebi si girò e disse:
“Chi è stato? Chi ha rovinato la mia canzone?”.
Lillo disse a Sebi: “Ehiii, puledrone. La tua fama di
cantautore ti ha riportato in patria, eh?”. Sebi disse: “No! Anche a Pagani
no!”. Max Gazzè disse: “Chi è questo topo?”. Sebi disse: “Per l’appunto, un
topo”. Nicolò Fabi (musicista) disse: “Un topo che parla? Non ci credo”. Lillo disse:
“Sono qui, non mi vedi?”. Nicolò Fabi disse: “Un topo che parla? Come no? Nella
mia carriera ne ho visti di travestimenti strani. Non ci casco. Avanti, dimmi
la verità! Sei uno dell’agenzia delle entrate”. Passi salì sul palco e disse:
“Lui è Lillo e non è un uomo travestito da topo. Lui è il mio migliore amico ed
è un topo vero”. Fabi disse: “Adesso c’è anche un gatto che parla. Ho capito
chi sei. Tu sei il poliziotto che vuole arrestarmi solo perché non ho preso le
crocchette di pollo a Mirmo”. Passi disse: “Mirmo?”. Nicolò disse: “Oh!
Mirmo è il mio cane”. Max Gazzè disse: “Questi due mi sono simpatici, ci
potrebbero esse utili per la nostra tournée”. Sebi disse: “Beh sì, possibile”.
Il concerto continuò e alla fine andò tutto bene.
Poco prima del nuovo concerto, Lillo disse: “Uhhh! E chi è
quella lì dai capelli rossi?”. Matteo disse: “Ehi, non vi conviene
guardarla tanto, sapete?”. Passi disse: “Miaooooo, perché?”. Matteo disse:
“Senti brambillino, è mia cognata!”. Lillo disse: “Aspetta, aspetta. Questo
vuol dire che è la fidanzata di tuo fratello?”. Matteo disse: “No, meglio. La
moglie”. Lillo disse: “Mo... mo… moglieeeeeee?”. Sebi disse: “Sì, è mia moglie.
E allora?”. Passi disse: “Molto carina. Bravo testone”. All’improvviso un pugno
mancino colpì la faccia di Passi. Sebi disse: “Oh… scusatelo. Non vi ho
presentato mio cognato, che sbadato”. Passi disse: “Quell’energumeno è tuo
cognato?”. Sebi disse: “Emm... sì”.
Ad un certo punto, Max Gazzè disse: “Ragazzi, abbiamo un
ospite speciale!”.
Matteo disse: “No... Non è possibile, non ci credo. Caparezza
al concerto di mio fratello!”. Lillo disse: “Scusi, signor Rezza Capa. Cosa le
piace?”. Caparezza disse: “In che senso?”. Sebi disse: “Il cinema e parecchio”.
Matteo disse a Sebi: “Ma cosa dici?”. Sebi disse: “So anche qual è il suo film
preferito”. Ragnar disse: “Ah sì? Qual è?”. Sebi rispose: “Per Questo Mi
Chiamano Vecio”. Matteo disse: “Mai sentito”. Max Gazzè disse: “Ragazzi, il
concerto sta per iniziare!”.
All’improvviso arrivò Renato che disse: “Dai che
abbiamo ancora tempo per fumare una sigaretta”. Ragnar disse: “Sì, è davvero da
vichingo stare a fumare Marlboro con il suocero davanti allo specchio”. Odino
disse a Ragnar: “Sono un dio vichingo e per i miei capelli prendo spunto
dal tuo unto ciuffo. Mi sento meglio quando inseguo un Ultras Salernitano”. Renato
disse: “Oh, io odio Salerno”. Max Gazzè disse: “Ragazzi! Il concerto è già
cominciato. Vi hanno sentiti tutti”.
Ragnar disse: “Ormai ci hanno scoperti, è inutile far finta
di niente. Salernitano, ti raserò lo stadio Arechi. Tu giri con cani un po'
ciechi”. Renato disse: “Ok Ragnar, va bene, ma ti prego… non facciam ste
scene”. Passi disse: “Miaaooo, pure a me non piace Salerno, me fa un po’
vomità”.
Matteo disse a Passi: “Ti ricordo che mia cognata è di qua”.
Sebi disse: “Qualcuno può pensare a scappare per favore?”. Lillo disse:
“Perché? Vogliono fare a botte?”. Renato disse: “Ohhh sììì, una rissa!”. Sebi
disse: “Papà, non ti azzardare!”. Renato disse: “Ehi, è una maglia di Maradona
quella?”. Sebi disse: “Uh, dove?”. Renato disse: “Ah, facile come rubare le
caramelle ad un bambino. Sto arrivando Salernitani infami.
All'attaaaaaaaccoooooo!”. E così iniziò la rissa.
Ad un certo punto, Matteo disse a Sebi: “Qualcuno tocca
nostro padre. Cosa facciamo?”. Sebi, con tono pacato, disse: “Beh, credo che tu
lo sappia”. Matteo disse: “Cosa?”. Sebi disse: “Lo sai”. Matteo disse: “Ah, ho
capito”. Sebi disse: “Andiamo?”. Matteo disse: “Sì”. Sebi disse: “Tu quello a
destra e io quello al centro?”. Matteo disse: “Classico”. Sebi disse: “Grido di
battaglia?”. Matteo disse: “Non I Puffi Sanno, non I Puffi Sanno!”.
Ragnar disse: “Uh, i Puffi! Seeee, erano il mio cartone preferito”. Matteo
disse: “Ragnar! No!”. Ragnar cantò: “I Puffi sanno che un tesoro c'è, le
sigarette accanto a te”. Matteo disse: “Non ho parole. Io davvero non ho
parole”.
La rissa finì con 8 morti e 7 feriti. Passi disse: “Ahia,
sono ferito”. Lillo disse: “Anch’io”. Matteo disse: “Beh, almeno non è morto
nessuno dei nostri”. Renato disse: “Già. Ehi, dov’è Ragnar?”.
Sebi disse: “Eccolo! L’ho trovato!”. Ragnar disse: “Ehi
amici, io come al solito ho preso un petardo nel se…”. Sebi urlò: “Ragnar!
Controllati!”. Ragnar disse: “Ehi, stavo per dire… cuore”. Sebi disse: “Certo,
come no? Immaginiamo tutti quello che avresti detto se tu fossi andato avanti”.