Gli Champ Elysee
L’Opera
Il Centre Pompidou
Il Cimitero di Père Lachaise…
e molto altro ancora….
Rispetto all’Italia ho trovato molte più barriere architettoniche: per chi come me si trova su una sedia a rotelle è una città veramente impossibile da visitare se non hai chi ti aiuta e, anche con l’aiuto, spostarsi è molto difficile.
Le metropolitane sono piene di scale e non hanno ascensori o rampe per carrozzine (o anche solo per passeggini);
I locali pubblici come bar o ristoranti sono molto piccoli e stretti, i loro tavoli ammassati, i servizi igienici non si trovano quasi mai al piano terra e per accedervi spesso bisogna scendere ripidi scalini;
Anche nei musei e nei luoghi di maggior interesse non tutte le aree sono accessibili, sulla Tour Eiffel, ad esempio, pur essendoci gli ascensori, son potuta salire solo fino al secondo livello dove comunque non riuscivo a vedere quasi nulla perché le protezioni erano più alte della mia carrozzina (e il biglietto d’ingresso, anche se ridotto, l’ho pagato).
Anche l’ospitalità non è proprio quella calda e accogliente tipicamente italiana… i Francesi sono un po’ scontrosi e maleducati, sembra che ti stiano sempre facendo un piacere e che del turismo non gli importi granchè anzi: a tratti sembra gli dia quasi fastidio…
Dall’albergo, al ristorante, ai musei ho trovato veramente poche persone accoglienti, gentili e sorridenti.
Sull’albergo poi stendiamo un bel velo pietoso: stanze piccole, vecchie e non troppo pulite (a essere sinceri in tutti i posti che ho visitato in Francia, ad eccezione dell’Opera e dei musei più importanti, ho trovato un livello di pulizia ed igiene un po’ scadente…). Il bagno non era minimamente attrezzato: a parte il bidè (che già sapevamo all’estero non avremmo trovato) non c’era nessun ausilio per disabili (maniglie, supporti, wc rialzato…) tanto che per riuscire a farmi la doccia Barbara ha dovuto chiedere una sedia in portineria… Il letto “matrimoniale” era in realtà una piazza e mezza, superfluo dire che non c’erano gli spazi per muoversi con la carrozzina, anche se era stata chiaramente fatta la richiesta per una camera per disabili. Il portiere alla reception e i camerieri in sala non erano propriamente accoglienti. Dovessi tornare a Parigi sicuramente non andrei più lì a dormire.
Difficoltà negli spostamenti e francesi a parte è stata veramente una bella esperienza, mi sono divertita veramente tanto e i miei compagni sono stati come sempre stupendi, eccovi alcuni momenti della mia trasferta Parigina…
Chilometri e chilometri percorsi…
Shopping a go go alla faccia di mamma e Sara che erano a lavorare…
Un po’ di stanchezza e voglia di tenerezza di tanto in tanto…
Tante foto in posa come da manuale….
E…. Selfie???
Infine…. “Ma Picasso chi??????”
Un abbraccio e alla prossima,
La Valentina